Pensioni, appalti, crisi dell’edilizia, rappresentanza, bilateralità. È stato un Consiglio generale a 360 gradi quello che la Filca-Cisl ha celebrato questa mattina a Roma, alla presenza del segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.
Nella sua relazione introduttiva il segretario generale della categoria, Domenico Pesenti, ha ricordato come oramai da 7 anni il settore delle costruzioni stia vivendo la più grave crisi dal dopoguerra, con 800mila addetti espulsi dal mercato del lavoro e un crollo di tutte le voci legate al settore, dagli investimenti pubblici e privati al numero delle imprese attive sul territorio nazionale. “Nonostante il forte calo degli addetti – ha sottolineato Pesenti – gli associati della Filca restano sopra quota 280mila, e la nostra categoria si conferma il primo sindacato in edilizia”. Molto importante il passaggio sul ruolo della bilateralità: “Adesso – ha detto Pesenti – si sta aprendo la stagione della contrattazione integrativa, che deve essere caratterizzata dalla riorganizzazione del sistema paritetico seguendo la logica del contratto nazionale, che prevede la costituzione di Enti regionali e la contrattazione svolta a livello regionale”.
Il numero uno della Filca ha poi ricordato il grande sforzo della categoria e della Cisl sul tema della riforma degli appalti: “È necessario ridurre il numero delle stazioni appaltanti e delle centrali di spesa, superare il ricorso al massimo ribasso,IMG_3579 favorendo l’offerta economicamente più vantaggiosa, e salvaguardare e rafforzare le clausole sociali, che vanno rese vincolanti. Particolare attenzione va poi rivolta al tema del subappalto, che è uno strumento che va limitato anche perché terra di conquiste per la malavita organizzata. Bisogna inoltre prevedere il pagamento diretto da parte del committente nella totale osservanza della responsabilità solidale”. Infine, ma non da ultimo, la questione pensionistica: “Fin dal primo giorno abbiamo definito la riforma Fornero iniqua e penalizzante per molti lavoratori, anche perché ha bloccato il ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Inoltre la normativa prevista è fortemente penalizzante per tutti quei lavoratori che hanno iniziato presto a lavorare, che svolgono lavori fisicamente pesanti e usuranti e per chi ha situazioni contributive precarie, come l’edilizia”. Pesenti, infine, ha citato le ultime statistiche Inail, che parlano di un preoccupante aumento dell’età media dei lavoratori che si infortunano nei cantieri.
IMG_3576“Non tutti i lavoratori sono uguali”, ha aggiunto Annamaria Furlan, chiudendo i lavori. “A 67 anni è diverso lavorare su una scrivania oppure muoversi sulle impalcature, o lavorare in una cava. Ecco perché serve da subito una controriforma della legge Fornero, che possibilmente parta da una piattaforma comune di tutti i sindacati. L’obiettivo che ci poniamo è quello di ripristinare la flessibilità in uscita anche con le quote, partendo dal presupposto che i lavori non sono tutti uguali e che non possono andare tutti in pensione a 66-67 anni”. Per il segretario generale della Cisl occorre però intervenire subito, senza aspettare la prossima legge di stabilità. “Ho già chiesto una convocazione al ministro Poletti, e la sua risposta è stata che è sua intenzione incontrarci, tutto sta a vedere con quali modalità. Nel frattempo – ha concluso Furlan – chiediamo alle altre organizzazioni sindacali di lavorare con la Cisl su una piattaforma unitaria da sottoporre al governo, che deve diventare elemento di trattativa no stop”.