Natuzzi, via libera ai contratti di solidarietà e investimenti
Natuzzi, via libera ai contratti di solidarietà e investimenti

Via libera all’Accordo quadro per la Natuzzi, che era stato firmato il 13 gennaio scorso e poi approvato dal 98% dei lavoratori del Gruppo. L’intesa, firmata al ministero del Lavoro da Natuzzi e dai sindacati di categoria Filca, Feneal, Fillea, Fisascat, Uiltucs e Filcams, prevede contratti di solidarietà per 1818 lavoratori, tra produzione ed uffici, a partire dal 2 maggio negli stabilimenti di Jesce 1, Jesce 2, Laterza, Santeramo e Matera. Gli esuberi inizialmente previsti, che erano ben 1550, sono stati ridotti a 534. Altri 500 lavoratori saranno collocati in cassa integrazione guadagni straordinaria nel sito di Ginosa: 100 di loro rientreranno in produzione entro metà ottobre 2015, altri 100 saranno ricollocati in newco, presumibilmente entro il 2015, mentre per i restanti 300 lavoratori si proseguirà nella ricerca di soluzioni occupazionali esterne, e potranno accedere alla mobilità volontaria incentivata. L’intesa, inoltre, prevede investimenti complessivi pari a 25 milioni di euro. “L’accordo è positivo – dichiarano i segretari nazionali di Feneal, Filca e Fillea, Fabrizio Pascucci, Paolo Acciai, Marinella Meschieri – ed è indispensabile a rilanciare l’azienda, ma soprattutto a garantire l’occupabilità e la prosecuzione della produzione in Italia attraverso il rientro dalla Romania. Resta però la questione della copertura dei contratti di solidarietà, perché l’utilizzo di tale strumento, da noi a lungo sostenuto come alternativa ai licenziamenti, è legato alle misure di decontribuzione, su cui ad oggi non c’è copertura adeguata. Infatti, la Legge di Stabilità 2015 – spiegano – ha stanziato soltanto 15 milioni per la decontribuzione a favore delle aziende che scelgono di applicare questo strumento, mentre le domande pervenute nel solo 2014, secondo i dati del ministero del Lavoro, sono quantificabili in 150 milioni, 10 volte di più dello stanziamento”.

Condividi sui Social Network